martedì 22 febbraio 2022

Che fine ha fatto la ludoteca di Santa Chiara? Legambiente ne chiede, oggi, il completamento sfruttando il bando "Spazi aggregativi di prossimità"

Il circolo Legambiente di Piazza Armerina, nel rispetto del valore e significato dell’attivazione civica nei confronti del patrimonio culturale e del partenariato pubblico-privato che la realizza, ha inviato al sindaco e all’assessore alle politiche sociali, la propria proposta di partecipazione al bando “Spazi aggregativi di prossimità” candidando il completamento della Ludoteca della ex chiesa di Santa Chiara.

La ex chiesa, qualche anno fa è stata, oggetto di un intervento di consolidamento e restauro nell’ambito delle finalità del progetto di riqualificazione del centro storico “Il gioco della storia”, intervento finanziato nel 2005 ma realizzato dopo il 2008, che prevedeva una nuova destinazione d’uso per la ex chiesa prevedendone un utilizzo socio-culturale come “centro culturale di quartiere con annessa ludoteca”. Uno dei pochi casi di opera pubblica pensato per i bambini e i giovani. Fu eliminata la recinzione che la divideva dalla piazza proprio perché la piazza doveva trasformarsi nella prosecuzione “en plein air” della ludoteca. Il progetto riguardava anche la riqualificazione del sistema di piazze circostanti, a partire da piazza Martiri d’Ungheria, proprio per recuperare l’uso sociale dello spazio pubblico. Un uso sociale oggi decisamente negato dalla trasformazione dell’antica piazza in un arido parcheggio. Nonostante la vincolante destinazione d’uso legata al finanziamento ottenuto, in corso d’opera, fu predisposta una perizia di variante che stralciò impianti ed arredi della ex chiesa, trasformandola di fatto in una INCOMPIUTA.

"Già in passato - dichiara Paola Di Vita, presidente del circolo Legambiente, durante la precedente amministrazione, avevamo chiesto al nostro comune di candidare la futura ludoteca al bando Storico- Artistico e Culturale di Fondazione con il Sud "Il bene torna comune”,  rendendoci anche disponibili a predisporre lo studio di fattibilità per l'allestimento. Ma proprio pochi giorni prima della scadenza, nonostante la disponibilità dell'allora sindaco, arrivò il veto di un ex assessore che voleva destinare la ex chiesa ad auditorium universitario in quanto era già in corso un progetto di recupero di tutto l'ex convento delle Clarisse (Magistrale) da trasformare in sede universitaria".

Ma di sede universitaria nell'ex Magistrale non si è visto niente mentre oggi l'ex convento è interessato da un intervento parziale finalizzato alla realizzazione della nuova sede del Commissariato P.S.

“Oggi, il nuovo bando – dichiarano da Legambiente - offre la possibilità di ricucire questa ferita del centro storico, proponendo il completamento dei lavori dell’ex chiesa e strutturando azioni sinergiche, tra pubblico e privato, finalizzate alla creazione di crescita formativa ed educativa per i ragazzi della nostra città. Si tratta di un bando impegnativo per il quale è necessario costruire una partnership qualificata e qualificante ma si spera che l'amministrazione, al di là del nostro impegno, si impegni per restituire alla città la ex chiesa con la finalità socio-culturale per la quale si ottenne il finanziamento del 2005.” 

“L’auspicio – continua Legambiente – è che l’ente locale metta finalmente in campo, nell’ambito del principio di sussidiarietà, gli istituti della co-programmazione e co-progettazione, sanciti dal nuovo Codice del Terzo Settore, e si avvii una politica di recupero del centro storico partecipata e condivisa, coinvolgendo in ciò i principali portatori di interesse della comunità piazzese. Oggi le occasioni di partecipazione a bandi, sia per gli enti locali che per il terzo settore sono veramente tante, ma occorre mettere in campo un piano sinergico, per evitare di agire in modo isolato alla sola ricerca del finanziamento di turno”.

Il bando “Spazi aggregativi di prossimità”, emanato dall’impresa sociale CON I BAMBINI, invita gli enti del terzo settore a presentare proposte “esemplari” per facilitare la creazione o il potenziamento di presidi territoriali di aggregazione per minori tra 10 e 17 anni. Lo scopo è di offrire, in contesti delimitati e polivalenti, un’ampia gamma di opportunità formative e socializzanti, anche in un’ottica di prevenzione del disagio giovanile, promuovendo il protagonismo e la partecipazione attiva dei ragazzi e delle ragazze, lo scambio tra pari e il coinvolgimento della comunità educante. Saranno sostenute iniziative che prevedano la realizzazione di un nuovo spazio aggregativo o il potenziamento di uno spazio aggregativo già esistente, intesi come luoghi di “prossimità” in cui i giovani, in particolare quelli appartenenti alle fasce sociali più vulnerabili, possano trovare risposta ai propri bisogni e occasioni di crescita educativa e formativa e di produzione culturale e creativa.

Le proposte, presentate da enti del terzo settore, devono prevedere partnership eterogenee e complementari, formate da una pluralità di soggetti pubblici e privati del territorio e da partner istituzionali funzionali alla realizzazione dell’intervento.

 

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