sabato 25 ottobre 2008

Per l'ospedale di Piazza - resoconto dell'incontro del 24 ottobre

Riceviamo dal dott. Sebastiano Arena e pubblichiamo:

Stamane (24 ottobre) si è svolta a Enna presso la sede della USL un incontro tra i sindaci dei distretti, la deputazione regionale, i due senatori ennesi bipartisan, i sindacati del comparto sanitario e il manager dell’Usl 4 dott. Francesco Judica. Argomento, tanto per cambiare, il maledetto piano! Giusto per farci comprendere da chi legge, in questi giorni l’assessore Russo da Palermo ha fatto pervenire, ai nove direttori di Usl dell’Isola, una circolare confidenziale con la quale ingiungeva loro di attivarsi al fine di preparare rapidamente un progetto particolareggiato su cui “calare” i numeri del piano di rientro che tutti conosciamo.
I sindaci, per la verità, avevano chiesto un incontro per tutt’altra ragione e cioè per tentare di rinegoziare, con l’ausilio di Judica, il famoso indice dei posti-letto (2,1 x mille ab.) attribuito alla nostra provincia di cui si è tanto discusso e che rappresenta ormai la sintesi estrema dei tagli e delle conseguenze nefaste per gli ospedali ennesi. La negoziazione doveva consistere nell’innalzamento dell’indice almeno al 3 x 1000 ab. come è stato fatto altrove dimodoché tutta la materia del contenzioso si sarebbe stemperata con la possibilità di addivenire ad una più equa distribuzione di reparti e servizi e, in definitiva, tutte le ipotesi di miglioramento della sanità ennese avrebbero potuto essere affrontate con meno astio e con più serenità. Che cosa è avvenuto invece? Una crescente paura dei cittadini per il destino di tutta la sanità ennese e per il nostro nosocomio in particolare, opposta alla tetragona e caparbia volontà di portare avanti ad oltranza un’idea di rimodulazione della rete ospedaliera che appare funzionale solo a far quadrare i conti, anche se i documenti ufficiali sono pieni di belle intenzioni circa il miglioramento dell’offerta sanitaria. Tuttavia, dopo svariati momenti di opposizione allo “scippo” di Palermo perpetrato nei confronti della provincia di Enna, non ho si è visto un solo gesto di apertura e di comprensione delle nostre ragioni. Gli alti dirigenti palermitani stanno mostrando i muscoli dando prova di proseguire nella inamovibilità del Piano. Purtroppo la nostra voce giunge loro in maniera fievole soprattutto perché la stampa non ci aiuta: non una sola parola della nostra opposizione al Piano passa nella cronaca regionale dei quotidiani. Palermo semplicemente ci ignora.
A Piazza poi assistiamo nei consigli comunali e nelle assemblee a continue passerelle di gente che mentre appoggia la dottrina del governo regionale, in contemporanea prende le distanze dalle sue scelte! C’è in giro aria di mimetismo e di camaleontismo, ma pure c’è aria di qualunquismo e di disimpegno. E così la confusione cresce, tanto da far dire al Direttore della Usl che si sta montando un gran casino senza conoscere le sue “vere” intenzioni. E così torniamo alla riunione di oggi.
Il Manager ha illustrato un’articolata e complicata proposta di rimodulazione degli ospedali ennesi nell’ambito dei 365 posti-letto assegnati, ridisegnando l’offerta sanitaria. Egli immagina di lasciare attivi per acuti solo due ospedali, quello di Enna e quello di Nicosia. Ci ha tenuto ad affermare, a scanso di equivoci, che nessun ospedale verrà chiuso. Si dovrà procedere però ad effettuare accorpamenti e dismissioni di alcuni reparti, potenziandoli e diversificandoli in sedi diverse della provincia. Resteranno attivi i servizi di Pronto Soccorso che si avvarranno di un futuribile servizio di tele cardiologia attivo nell’ospedale di Enna h. 24. La chirurgia per acuti si farà nel capoluogo, ma si attiverà negli altri stabilimenti come week surgery, mentre la Medicina generale opererà maggiormente come Lungodegenza. Eccetera, eccetera. La riunione si è conclusa con un nulla di fatto poiché è stato disatteso il punto riguardante i posti-letto per acuti e la rinegoziazione dell’indice, mentre si continua a perseguire con tenacia la decisione dell’assessorato regionale alla sanità di dismettere 2 ospedali per acuti (leggi Leonforte e Piazza) e tutto ciò che è segnato nell’elenco seguente che fa parte integrante del Piano di rientro.

OSPEDALI RIUNITI AUSL 4 comprendenti n. 4 stabilimenti.
La rimodulazione comporta:
- la cessazione di 1 Azienda Ospedaliera;
- la cessazione delle funzioni di acuzie per n. 2 stabilimenti;
- l'integrazione funzionale dei 4 stabilimenti in n.2 presidi ospedalieri che integrano le
funzioni al loro interno;
- l'attivazione di uno stabilimento con funzioni di lungo degenza;
- la complessiva disattivazione di n. 271 posti per acuti rispetto ai 718 dichiarati.
- l'attivazione di n. 104 posti letto di riabilitazione per l'intera provincia nel settore privato (IRCCS TROINA).

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