domenica 4 luglio 2010

Legambiente su riorganizzazione dipartimento regionale Beni Culturali

Riorganizzazione del Dipartimento regionale dei Beni culturali: “Confusione e disordine in un settore fondamentale per la Sicilia. Armao convochi gli Stati Generali dei Beni culturali siciliani”. Dichiarazione di Mimmo Fontana, presidente Legambiente Sicilia, e Gianfranco Zanna, responsabile Beni culturali Legambiente Sicilia.


“La nuova riorganizzazione del Dipartimento regionale dei Beni culturali crea confusione e disordine in un settore fondamentale per la Sicilia. E’ un pasticcio, improntato sull’improvvisazione perchè crea strutture totalmente avulse dalle realtà locali, mortifica i funzionari e il personale dell’Assessorato, riduce ad un ruolo meramente amministrativo e non più tecnico-scientifico le Soprintendenze, non rispetta e viola norme e procedure previste dalle leggi regionali di settore. L’esempio più clamoroso è la cancellazione di esperienze positive come quella del Parco archeologico della Valle dei Templi di Agrigento. Peraltro, proprio la cancellazione di questo ente, dimostra la confusione su cui si fonda questa riorganizzazione. I Parchi devono svolgere un compito rivolto soprattutto alla valorizzazione dei territori ed è quindi indispensabile che siano coinvolti i rappresentati delle comunità locali oltre che di quella scientifica. Ritenere che possano essere trasformati in semplici servizi significa sottovalutarne la funzione.
La società civile, i sindacati, le fondazioni e le associazioni culturali si devono mobilitare per fermare questo progetto di controriforma in ogni modo e con tutti i mezzi possibili.
Se bisogna apportare dei cambiamenti e delle innovazioni nella gestione del nostro patrimonio culturale è giusto e doveroso farlo dopo un confronto di idee e di proposte e non nel chiuso di una stanza.
Chiediamo all’Assessore Armao di convocare subito gli “Stati Generali dei Beni culturali siciliani” per discutere e dibattere il futuro di questa nostra unica e meravigliosa risorsa che il mondo ci invidia. Speriamo ancora per molti lustri”.

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