IL TAR PALERMO SOSPENDE IL CALENDARIO VENATORIO ED IL PIANO FAUNISTICO REGIONALE.
ACCOLTO PER INTERO IL RICORSO DI LEGAMBIENTE ED ASSOCIAZIONE MAN.
RIAFFERMATA LA PREVALENZA DEL DIRITTO COMUNITARIO E LA TUTELA DI SIC, ZPS E ROTTE DI MIGRAZIONE.
Con ordinanza 638 del 16 luglio 2010 la Prima Sezione del TAR Palermo ha accolto per intero il ricorso presentato da Legambiente Sicilia ed Associazione MAN (Associazione Mediterranea per la Natura) ed ha sospeso il Calendario Venatorio 2010/2011 ed il Piano Regionale Faunistico Venatorio 2006/2011.
Il TAR Palermo conferma quindi una giurisprudenza costante negli ultimi 4 anni e di grande rilievo sul piano giuridico e per gli effetti positivi sulla conservazione della fauna in quanto sentenze ed ordinanze sono caratterizzate da un forte richiamo al rispetto della Normativa Comunitaria e dei criteri tecnici che devono presiedere alla disciplina della caccia.
“Siamo molto soddisfatti – dichiara Angelo Dimarca Responsabile Regionale del Dipartimento Conservazione Natura di Legambiente Sicilia – perché questa ordinanza comporta la rigorosa tutela dei Siti di Importanza Comunitaria, delle Zone di Protezione Speciale, delle rotte di migrazione, delle specie maggiormente minacciate e soprattutto dispone la sottoposizione a preventiva Valutazione di Incidenza Ambientale del Calendario Venatorio e del Piano Regionale Faunistico Venatorio (previste e mai attuate dal 2003!). Ma, soprattutto viene smentita l’azione assurda dell’Assessorato Regionale alle Risorse Agricole che da anni emana calendari venatori su motivazioni di mera opportunità politica disattendendo Direttive Comunitarie e decisioni del TAR, del Consiglio di Stato e della Cassazione Penale.
Nei mesi scorsi avevamo chiesto di incontrare l’assessore Bufardeci per concordare un calendario venatorio moderno e rispettoso delle indicazioni fornite dall’ISPRA-Istituto Superiore per la Ricerca Ambientale (massimo ente di ricerca dello Stato in materia faunistica) e dalla stesso Assessorato Regionale Territorio e Ambiente per la tutela dei Siti Natura 2000.
Non è venuta alcuna risposta e l’Assessore ha incontrato soltanto le associazioni venatorie”.
Legambiente e Associazione MAN si attendono ora una radicale inversione di tendenza per evitare ulteriori contenziosi nel pieno rispetto di leggi e direttive europee.
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