Riceviamo e pubblichiamo:
"Da venerdì 17 gennaio 2014 le lavoratrici e il
lavoratori della casa di riposo IPAB
(Istituto Pubblico di Assistenza e Beneficenza) di Piazza Armerina sono in
stato di agitazione. “Siamo in assemblea permanente, notte e giorno, presso gli
uffici dell’Ente. Siamo al collasso, abbiamo chiuso il 2013 solo con pochi
acconti” dichiarano le lavoratrici: nel 2013 il personale di ruolo ha percepito
solo 4.500 euro, mentre il personale precario (oltre 35 persone con contratti a
tempo determinato), le infermiere e le suore lavoratrici solo 2.000 euro.
“Da più di 5 anni lavoriamo senza regolare
retribuzione poiché crediamo e lottiamo per il risanamento dell’Ente pubblico e
il suo rilancio nell’interesse primario della difesa del lavoro, che è un diritto
costituzionale, e nel garantire un servizio di assistenza e integrazione alle
persone anziane che hanno gravi disagi sociali ed economici, fornendo un
servizio di qualità e dignitoso per tutti.”
Nella conferenza dei capigruppo dei consiglieri
comunali, svoltasi giovedì 16 gennaio, il Presidente del Consiglio, ex
direttore dell’IPAB di Piazza Armerina fino a qualche mese fa, comunica che
l’Ente a seguito dell’esecuzione dei primi decreti ingiuntivi non ha le risorse
nemmeno per comprare gli alimenti e minaccia il rischio di chiusura. Minaccia
confermata dal Presidente dell’Ente Crimì.
Le lavoratrici riunite in assemblea permanete chiedono
al Sindaco e al Consiglio Comunale di trovare da subito e urgentemente le somme
da trasferire per garantire i servizi minimi essenziali.
Insieme ai cittadini, ai comitati, alle tante
associazioni che hanno aderito all’appello per la difesa e il rilancio
dell’IPAB chiedono al Sindaco, ai consiglieri comunali, ai deputati regionali
di Piazza Armerina Lantieri e Venturino, ai partiti politici presenti in Parlamento
della regione di attivarsi affinchè il
Presidente della Regione Crocetta e l’Assessore competente Bonafede vengano ad un
assemblea pubblica a Piazza Armerina, gestita dalle lavoratrici, per trovare
soluzione positiva per il risanamento, la difesa del posto di lavoro, il
rilancio del servizio pubblico".
Piazza Armerina, 20 gennaio 2013
COMITATO DI LOTTA IPAB PIAZZA ARMERINA
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