Caccia, assessore Cracolici firma calendario: caccia anticipata di un mese
nonostante incendi e siccità. WWF, LEGAMBIENTE, MAN e LIPU: dichiarazione
di guerra alla fauna, doppiette contro specie rare e in declino.
L'Istituto Superiore Protezione e Ricerca Ambientale (ISPRA) aveva chiesto alla Regione di
diminuire le specie cacciabili e di aprire la caccia a ottobre.
L'altro ieri l'on. Antonello Cracolici, Assessore regionale all'Agricoltura, ha emanato il
Calendario Venatorio 2017/2018, anticipando incredibilmente l’apertura della caccia al 2
settembre. In una Sicilia devastata dagli incendi che ancora in questi giorni stanno
devastando boschi, parchi, riserve ed estesissime aree rurali di particolare interesse per la
fauna selvatica, con un caldo torrido ed una siccità impietosa che stanno decimando gli
animali selvatici sopravvissuti, questo Calendario venatorio rappresenta una incredibile e
sciagurata dichiarazione di guerra contro la fauna. A livello nazionale il mondo ambientalista
aveva già avanzato la richiesta di sospendere la stagione di caccia, proprio per questa
situazione di vera e propria calamità ambientale e climatica!
Nei giorni scorsi, inoltre, WWF, LEGAMBIENTE, ITALIA NOSTRA, LIPU e MAN avevano
inviato una diffida per chiedere che, quantomeno, il Calendario si uniformasse al parere
dell'Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (ISPRA), autorevole organo
scientifico cui è attribuita la valutazione tecnica della sostenibilità delle modalità e dei tempi
del prelievo venatorio su tutto il territorio nazionale.
Ed invece le scelte della Regione vanno nella direzione opposta: il parere ISPRA è stato
largamente e gravemente disatteso proprio in materia di specie e periodi. Ad esempio, ISPRA
aveva chiesto di diminuire l'elenco delle specie cacciabili e di aprire la caccia solo a ottobre.
Invece sono state inserite ben 13 specie di uccelli - Canapiglia, Codone, Mestolone,
Moriglione, Moretta, Starna, Quaglia, Pavoncella, Beccaccia, Beccaccino, Tortora, Allodola e
Tordo sassello - che censimenti e studi scientifici internazionali indicano come minacciate,
rare o in declino preoccupante e dunque necessitanti di tutela anziché di caccia smodata.
Prevista anche la “pre-apertura” sin dal 2 settembre, una deroga “eccezionale” per sparare
anticipatamente (sic!) a Conigli (in fortissima diminuzione...), Colombacci, Tortore, Merli,
Gazze e Ghiandaie. Una iattura per la fauna, poiché la caccia a settembre comporta un
gravissimo impatto sulle popolazioni selvatiche: la tarda estate è un momento particolarmente
delicato nel ciclo biologico di varie specie e molti giovani esemplari non sono ancora
autonomi. Proprio questo insensato allargamento della stagione di caccia è stato fortemente
criticato da ISPRA: “si ritiene che i tempi e le modalità indicate nella proposta di calendario
venatorio... non sono condivisibili da parte di questo Istituto che, pertanto, esprime parere
sfavorevole”.
WWF, LEGAMBIENTE, MAN e LIPU biasimano la scelta dell'Assessore Cracolici di emanare
un calendario in aperto contrasto con le Direttive UE e con i principi scientifici per la
conservazione della fauna, dimostrando di non voler neppure assicurare quel minimo di
doverosa attenzione alle esigenze di tutela del patrimonio faunistico. Secondo le Associazioni,
in Sicilia si continua a gestire la caccia non sulla base delle esigenze e criticità faunistiche ma
sulla base delle richieste ed aspettative del mondo venatorio. Questo tipo di gestione
venatoria si basa su una visione dell’interesse dell’intera collettività. E quella fauna
sopravvissuta ai disastri ambientali di queste settimane, viene ora decimata con conseguenze
irreversibili.
9 agosto 2017
WWF-LEGAMBIENTE-MAN-LIPU
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