IN NOME DEL POPOLO INQUINATO
LEGAMBIENTE LANCIA
UNA GRANDE MOBILITAZIONE PER CHIEDERE NORME CONTRO LE EMISSIONI INDUSTRIALI, IL
PIANO REGIONALE PER LA TUTELA DELLA QUALITÀ DELL’ARIA E PRESCRIZIONI PIÙ
STRINGENTI PER LE INDUSTRIE
Denunce,
segnalazioni … ne abbiamo fatte tante nel corso di questi anni. Sempre più
circostanziate e puntuali, accompagnandole con l’elaborazione di dati che
abbiamo messo a disposizione delle autorità amministrative e giudiziarie. Come
è avvenuto con i dossier “Mal’aria Industriale” presentato nel 2012 e
“Bonifiche dei siti inquinati: chimera o realtà?”, sulle bonifiche delle aree
che ricadono all’interno del Sito d’Interesse Nazionale di Priolo, del 2014.
L’impegno di tanti
- inizialmente associazioni, comitati, singoli cittadini e da qualche tempo
anche Sindaci, deputati nazionali e regionali – ha prodotto un corpus di norme e di prescrizioni non
indifferente. Oltre alle previsioni del D.lgs n. 152/06 (T.U. ambientale) e al
Decreto legislativo 13/08/2010, n. 155 che stabilisce i valori limite per le
concentrazioni nell'aria ambiente dei diversi inquinanti, individua gli
obiettivi di qualità dell’aria ambiente volti a evitare, prevenire o ridurre
effetti nocivi per la salute umana e per l'ambiente, vanno annoverati il
“Protocollo d’Intesa per il monitoraggio e la prevenzione dei fenomeni di
inquinamento atmosferico nell’area ad elevato rischio ambientale della
provincia di Siracusa”, sottoscritto presso la Prefettura di Siracusa il
09/05/05, il DDUS dell’Assessorato Territorio e Ambiente della Regione
Siciliana N. 7 del 14/06/2006 con il quale è stato approvato il Piano d’azione
con le misure (riduzione marcia impianti, cambio combustibili, fermo totale,
ecc.) da attuare nel breve periodo.
Questo sistema di
norme non ha ancora dato i risultati sperati. Gli episodi di emissioni
inquinanti a forte impatto odorigeno anziché diminuire si verificano con sempre
maggiore frequenza. Elevatissime
emissioni di idrogeno solforato ed idrocarburi, come quelle segnalate in
questi giorni che stanno provocando malessere nelle popolazioni, si fanno
sempre più ricorrenti e segnalano il deficit
nelle misure per contenere e ridurre quegli inquinanti non normati che però
hanno effetti negativi sulla qualità dell’aria e la salute delle persone.
È una nostra
antica rivendicazione, quella di adeguare la normativa vigente introducendo
limiti e/o valori obiettivo per alcuni inquinanti come idrocarburi non
metanici, idrogeno solforato, che ad ottobre 2016 ha trovato conforto nella
presa di posizione di ARPA Sicilia che ha investito della questione il
Ministero Ambiente ed altri enti.
Nessun intervento
concreto ne è però seguito. La
segnalazione dell’ARPA, rivolta in primo luogo al Ministero dell’Ambiente e
alla Regione Siciliana è rimasta lettera morta!
Per questo è il
momento di alzare il tiro e chiedere una mobilitazione generale e popolare per
chiedere interventi immediati e non più rimandabili.
Su alcuni obiettivi, che ci piace definire misure
salvavita, già proposti negli anni passati e ancora più recentemente e che
sommariamente qui ricapitoliamo, chiediamo un impegno forte, concreto e
misurabile di tutte le istituzioni, da quelle locali fino a quelle nazionali.
Ne va della loro credibilità ma, soprattutto, della nostra salute.
- la
revisione dei provvedimenti AIA finora concessi per verificare, per ciò che
attiene le emissioni in atmosfera, che siano state prescritte e poi realmente
adottate le migliori tecnologie disponibili (BAT);
- la realizzazione presso le industrie
di sistemi tali da recuperare in tutto o
in massima parte gli off-gas per evitarne l’invio alle torce;
- l’adeguamento tecnologico
dell’impianto di depurazione IAS di Priolo per azzerare le sue emissioni;
- il controllo e la revisione degli
impianti di desolforazione con il divieto di utilizzo della H2S nei forni;
- uscita graduale dal pet-coke (carbone
da petrolio) nei forni delle cementerie, puntando sull’innovazione;
- un check-up straordinario di tutti i
serbatoi e le condutture al fine di verificare ed eliminare le emissioni
fuggitive;
- il controllo costante sulle navi mercantili e sui terminali petroliferi
per verificarne la rispondenza alle norme di sicurezza e di legge per quanto
attiene le emissioni, il recupero vapori e l’efficienza delle linee di ritorno
gas;
- il censimento delle attività di
bonifica con azoto presso i depositi, gli impianti, le linee e le navi gasiere
e petroliere per valutare l’entità delle emissioni;
- garantire
costantemente l’accesso e la diffusione delle informazioni alla popolazione
relative alla qualità dell’aria ambiente previste dal Decreto legislativo
13/08/2010, n. 155, pubblicando i report giornalieri sui siti istituzionali dei
comuni dell’area e dell'Arpa.
20
aprile 2017
L’ufficio stampa
Teresa Campagna 338 2116468
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